Oltre ai quattro grandi Paesi che soffrono di elevata inflazione, ce n’è un altro la cui moneta non sta passando un buon periodo: la Russia.
L’inflazione in Russia è sotto controllo, ma il problema è la svalutazione del rublo rispetto ad altre valute, in primis il dollaro americano. Come si può ben vedere dal grafico degli ultimi 5 anni, è dal 2015 che il rublo ha subito una forte svalutazione nei confronti del dollaro. Inoltre, dal grafico degli ultimi 12 mesi si comprende bene come la svalutazione sia ancora in atto, e sembri puntare verso il minimo storico degli ultimi anni. In questi giorni 1 rublo vale 0,0142 dollari americani, poco meno di un centesimo e mezzo, ma il minimo di 0,0132 toccato a gennaio del 2016 non è poi così tanto distante.
Anche perché negli ultimi 12 mesi la quotazione è scesa da 0,0175 a 0,0142 con una perdita di quasi il 20% del proprio valore rispetto al dollaro americano. In particolare, ad agosto c’è stato un vero e proprio crollo, con una perdita di quasi il 10% in un solo mese.
I russi stanno continuando a cambiare Rubli in Bitcoin
Sebbene l’inflazione non sia aumentata significativamente, i russi stanno comunque continuando a cambiare rubli in bitcoin. Il grafico di LocaBitcoins è chiaro: se escludiamo il periodo della bolla speculativa di fine 2017, ad agosto si sono verificati i picchi massimi di sempre di cambio di rubli in bitcoin. Inoltre, è visibile un chiaro trend di crescita, costante, iniziato fin dal 2015.
Il volume di cambio totale di rubli in BTC è di soli 2.000 BTC a settimana, pari a circa 8.000 BTC al mese (50 milioni di dollari), che sono solo una piccola goccia nell’immenso oceano mondiale dei volumi di scambio complessivi di bitcoin (3 miliardi di dollari al giorno, quasi 100 miliardi al mese). Ma questo dato si riferisce solo al volume di scambio su una singola piattaforma (LocalBitcoins) in un unico paese (la Russia) con solo il 2% circa della popolazione mondiale, rimanendo comunque circa il doppio di quello americano. Il trend di crescita può far sospettare che questi volumi possano essere in aumento in futuro, soprattutto qualora la svalutazione del rublo sui mercati internazionali dovesse continuare.
Quindi oltre ai quattro Paesi ad elevata inflazione (Venezuela, Iran, Turchia, Argentina), anche la Russia è un mercato da tenere d’occhio a causa della svalutazione della propria moneta nazionale.
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