I guru del mondo della finanza sono già passati alle criptovalute.
Oggi, economisti, politici e grandi investitori non possono ignorare l'importanza acquisita dalle criptovalute, in particolare Bitcoin, nella finanza globale. Non pochi di loro inizialmente hanno mostrato preoccupazione e non hanno lesinato critiche anche dure alle valute digitali. Tuttavia, sono inesorabilmente giunti alla conclusione che il concetto che hanno introdotto nel mondo finanziario è innovativo e destinato a perdurare nel tempo.
Oggi è possibile apprezzare come alcuni dei critici iniziali delle criptovalute abbiano investito grandi capitali in aziende che operano, sia direttamente che indirettamente, nell’ambiente delle criptovalute e della la tecnologia blockchain.
Uno di quelli che ha alzato la voce contro il Bitcoin con più forza è stato George Soros. Il miliardario arrivò a considerare le criptovalute come una "bolla"; tuttavia, nell'aprile di quest'anno, il Soros Fund Management, con sede a New York, ha approvato il commercio di criptovaluta.
Quelli che hanno cambiato idea sul Bitcoin
Un altro che dubitava dell'importanza delle criptovalute era Jamie Dimon, CEO di JP Morgan Chase. Nel settembre del 2017 ha dichiarato che Bitcoin era una frode e minacciava di licenziare qualsiasi dipendente della compagnia che osasse commerciare con criptovalute. Alcuni mesi dopo, nel gennaio di quest'anno, Dimon ritrattò le sue precedenti dichiarazioni in un'intervista con Fox e disse di essersi pentito dei suoi commenti su Bitcoin. "La blockchain è reale", ha dovuto riconoscere. Probabilmente il fatto che JP Morgan abbia chiesto di ottenere un brevetto relativo alla tecnologia blockchain ha molto a che fare con il cambio di posizione del CEO.
Il terzo guru degli investimenti che ha criticato con durezza le criptovalute è stato Warren Buffet, CEO di Berkshire Hathaway. Questo miliardario ha definito il Bitcoin "veleno per topi" e "bolla". Sebbene non abbia ritrattato pubblicamente la sua posizione tuttavia è dato sapere che Buffett sta già investendo nella tecnologia alla base della criptovaluta di Ripple, attraverso le sue partecipazioni bancarie, in particolare Bank of New York Mellon.
È vero che continua a esserci un gran numero di cripto-scettici che considerano Bitcoin e altre criptovalute come bolle speculative che prima o poi esploderanno. Ma la verità è che, piaccia o no, sempre più investitori stanno investendo nel settore delle criptovalute, per una semplice ragione: quando sorge una tecnologia che affascina il mercato, conviene di più partecipare nel business che starne fuori.
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